giovedì 31 ottobre 2013

IL PRIMO AMORE



Nel 1819 a casa Leopardi arriva una gentildonna pesarese, affascinante e bella: Geltrude Cassi Lazzari. E' il "primo amore" per il giovane poeta di Recanati, la prima grande illusione.

 "Oh come viva in mezzo alle tenebre
Sorgea la dolce imago, e gli occhi chiusi
La contemplavan sotto alle palpebre!...

[...]
Né gli occhi ai noti studi io rivolgea,
E quelli m’apparian vani per cui
Vano ogni altro desir creduto avea."
 
G. LEOPARDI, Memorie del primo amore.

venerdì 4 ottobre 2013

HASTA LA VISTA, MONSIEUR GARCIA

Lo vedi in piedi davanti alla panchina, con un completo scuro e la camicia bianca, e un'aria distratta da pianista incompreso. E magari, con la stessa indifferenza, gli scappa pure di prendere il telefonino e fare una chiamata. Come se si trovasse in una strada qualsiasi. Così appare monsieur Garcia, l'uomo che ai primi di ottobre ha portato la Roma al comando solitario della serie A.
 
Eppure quando fu presentato a inizio estate in pochi lo conoscevano. Siamo onesti, pochissimi. Che sia l'ennesimo santone, tante massime e pochi punti in classifica?, molti francamente si chiedevano. Pure il romanissimo Carlo Verdone, in una recente intervista televisiva a Quelli che, confessava il suo iniziale scetticismo. Chi lo aveva mai visto prima?, diceva con espressione di sorpresa. Poi, l'attore romano incontra  una volta Ernesto Bronzetti, l'agente e rappresentante di diversi atleti della nostra serie; e quest'ultimo gli mostra il personaggio Garcia, l'unico nella Ligue francese a essere stato in grado di contrastare il Psg miliardiario degli sceicchi, solo con la forza delle sue idee e un bel calcio mostrato sul campo.
"Sarà...", avrà forse pensato Verdone, senza però rivelarcelo. E probabilmente come lui tanti tifosi romanisti, appassionati e sfegatati, esperti di lunga data e pallonari della domenica. E qualcuno ha fatto anche di più, contestando a muso duro squadra e dirigenza (allenatore compreso) nei caldi mesi del ritiro estivo.
Ma ora monsieur Garcia si è presentato davvero e il suo inizio da campionato è da urlo. Una squadra compatta, capace di schierare in campo un geometrismo camaleontico che neppure un idealista come Zeman s'era mai immaginato di poter realizzare. E poi tre colonne a centrocampo dal nome De Rossi- Strootman-Pjanic in grado di sostenere qualsiasi urto e di far da trampolino da lancio per chiunque lì davanti, da Gervinho a Benatia, da Florenzi a Ljajic: avanti c'è posto per tutti per segnare, Totti in testa. E scusate il gioco di parole. Chapeau, mister!
Comunque ne sappiamo ancora poco di questo personaggio, che Massimo Cecchini sulla Gazzetta del 27 settembre ha definito come un "allenatore apparentemente lontano dal virus della 'fenomenite'." Più probabile che il nostro sia anche un vecchio furbacchione: in tutte le interviste rilasciate, dietro quella parlata cadenzata da macchinetta automatica di biglietti del treno, si nasconde sempre un mezzo sorrisetto beffardo. Come a dire, "Adesso vi rispondo seriamente, come volete voi, ma sotto sotto vi prendo proprio in giro, voi giornalisti italiani, così famelici...". E lui conosce bene, i suoi polli, Garcia. Lui che è francese ma di origini andaluse, italiano nella scaltrezza ma soprattutto latino nei modi di fare e abilissimo a capire chi e cosa gli sta attorno. " Un testimonial della latinità", lo ha definito Luca Valdiserri sul Corriere della Sera, sempre in data 27 settembre.
Un bel personaggio, il nostro franco-latino. Ma ora all'orizzonte si sta stagliando la figura di un altro uomo assolutamente singolare, all'interno del nostro variegato panorama calcistico: quell'italianissimo Walter Mazzarri, toscano di lingua  ma partenopeo nello sguardo furbo, con il quale il nostro "pianista distratto" dovrà misurarsi questo sabato sera in un'affascinante Inter-Roma. E così i nostri due pistoleri si sfideranno sulla polvere vespertina di quel di San Siro.  E uno dei due dovrà tirar fuori qualcosa in più per vincere questa sfida, oltre alla sottigliezza psicologica, oltre all'acume tattico, oltre alla sagacia retorica. Oltre al proprio patrimonio etnico e storico. E allora hasta la vista, monsieur Garcia.